Quando si parla di oro da investimento non si ha a che fare solo con i lingotti, ma anche (nel nostro Paese soprattutto) con le monete d’oro assimilate al metallo fisico. Per sapere quali siano queste tipologie è sufficiente consultare la lista delle monete d’oro stilato dalla commissione dell’Unione Europa in base alle indicazioni provenienti dai vari Stati membro: per questo in Italia queste monete sono esenti dall’Iva sia nel caso di acquisti che di vendite, cioè sono sottoposte al regime di esenzione dell’imposta. Ogni anno l’Unione Europea aggiorna l’elenco e lo pubblica nella Guue: la lista valida per tutto il 2016 si trova nel numero 395 della Guue serie C, pubblicata il 26 novembre 2015. Le monete incluse nell’elenco sono emesse in tutto il mondo e possono essere negoziate senza problemi a livello globale, ottenendo valutazioni uguali. Per quanto riguarda le monete italiane, sono presenti nella lista otto monete, cioè quelle da 100, 80, 40, 20, 10 e 5 lire e quelle da 50 e da 20 euro.
La direttiva Iva consente di assimilare all’oro da investimento le monete preziose con un titolo di almeno 900 millesimi: si tratta dell’indice di purezza del metallo utilizzato e consente di determinare il valore stesso della moneta. Queste monete devono aver avuto oppure avere ancora validità legale nel Paese in cui sono state coniate; in ogni caso la coniazione deve essere stata effettuata dopo il 1800, così che il loro valore sia legato alla quantità di metallo prezioso presente e non alla loro quotazione numismatica. Inoltre il loro prezzo deve essere al massimo dell’80% di quello dell’oro contenuto sul mercato aureo. A seconda della legislazione della Comunità Europea l’esenzione dall’imposta IVA riguarda gli acquisti e le vendite effettuate a livello intracomunitario e le importazioni, eccezion fatta per le monete d’oro che hanno un titolo inferiore a 900 millesimi, anche se sono all’interno redatto dalla Commissione. Per capire quali siano le migliori monete d’oro è bene tenere conto della percentuale d’oro contenuta e di quali ottengano le migliori valutazioni in base al loro apprezzamento sul mercato. Infatti bisogna ricordare che ci sono monete di poca importanza che negli anni diventano un investimento perfetto, mentre altre con il passare del tempo si deprezzano. Ci sono poi monete che mantengono il loro valore inalterato e che quindi sono sempre ottimi e affidabili investimenti. Ad esempio rientrano in questa categoria alcune monete italiane come la Vittorio Emanuele II, l’Umberto I e la Vittorio Emanuele III; per quanto riguarda le monete straniere sono sempre state molto apprezzate il sudafricano Krugerrand, la Sterlina d’oro inglese, la Maple Leaf canadese, l’Eagle statunitense, le Nuggets dell’Australia e le monete Panda cinesi, i cui disegni sono diversi ogni anno. Queste soluzioni risultano degli investimenti davvero eccellenti e che consentono di far fruttare il proprio patrimonio in maniera sicura e duratura, soprattutto nel caso ci si rivolga alle monete più considerate al momento. Infatti il valore di una moneta dipende dal suo prezzo sul mercato a seconda del rapporto tra domanda e offerta.
Quando si decide di acquistare monete d’oro da investimento è necessario rivolgersi anche a punti vendita di grande serietà, che garantiscano una trasparenza e un’affidabilità al cento per cento. Al tempo stesso è fondamentale richiedere il rilascio delle certificazioni e di tutti i documenti che attestano il valore e le caratteristiche delle monete: si tratta di un’operazione basilare per poter rivendere in un momento successivo le proprie monete senza dover effettuare controlli e test di alcun genere. In questo modo l’iter è molto più semplice e immediato. Si consiglia di acquistare le monete che sono presentate e vendute all’interno delle loro custodie, originali oppure no: non è soltanto una questione di bellezza, ma anche di praticità e di conservazione. Infatti gli elementi sono protetti maggiormente sia dallo sporco e dalla polvere che da eventuali danni: bisogna sempre tenere a mente che l’oro si graffia facilmente a contatto con oggetti e altri metalli in quanto è un materiale molto duttile e malleabile. Più il titolo di una moneta è alto (cioè maggiore è il suo valore) e più è delicata e va conservata con cura perché mantenga inalterati la sua bellezza e il suo pregio.
Compro oro miglior prezzo
Quando si decide di vendere il proprio oro usato bisogna avere la sicurezza di ottenere il massimo della stima sul ceduto. Difatti se la vendita è in sé abbastanza facile, la difficoltà reale sta nel fatto di ottenere il massimo del guadagno. Trasformare l’oro usato in contanti è un’operazione che va affrontata seguendo alcuni suggerimenti per non incappare in spiacevoli sorprese. Uno degli aspetti più importanti è quello di osservare i prezzi d’acquisto nei vari compro oro. Quello che salta subito all’occhio sarà che ogni negozio ha il suo prezzo in quanto questa è una cifra che può variare da esercizio ad esercizio. Possono essere notate anche grosse differenze da un’attività all’altra, con variazioni sulla cifra della quotazione a volte anche sbalorditive. Se non si attuano tutta una serie di accortezze potrebbe anche capitare che la cifra presentata per la cessione del proprio oro potrebbe essere anche molto inferiore a quella che ci si aspetta. Sono molti gli errori da evitare e questi sono i consigli da seguire per una corretta compra-vendita:
1) Pesare sempre l’oro a casa
Per compiere questa operazione è sufficiente una bilancia da cucina digitale. Pesare il proprio oro entro le mura domestiche è di assoluta importanza. In questo modo si otterrà una pesatura grossolana ma indicativa. Anche se si possiedono solo pochi grammi da vendere è comunque un passo che va fatto. Ad oggi sono ancora molti i negozianti che utilizzano le bilance con i pesi al posto di quelle elettroniche, più facili da controllare. Sapere già con anticipo a quanto ammontano i grammi dell’oro da vendere proteggerà da eventuali disguidi o imbrogli.
2) Valutare tutti i compro oro della zona
Mai soffermarsi ed entrare a vendere i propri preziosi nel primo compro oro che si incontra sulla strada. È necessario fare delle ricerche in internet per conoscere le quotazioni dei vari negozi della zona di appartenenza e trovare quello che offre il guadagno migliore. Bisogna poi assicurarsi che le informazioni descritte nelle varie pagine web corrispondano alla realtà e magari trovare qualche recensione online dell’esercizio fatta dai clienti per capire con chi si dovrà contrattare. Affidarsi al web per trovare queste informazioni è il metodo migliore per acquisire tutti i dati che servono in modo rapido, veloce e direttamente da casa senza perdere tempo prezioso.
3) Non fare troppo affidamento sulle quotazioni e sulla pubblicità online
Solitamente ciò che si ha intenzione di vendere è oro a 18K. Cercando nelle quotazioni in borsa si potrebbero trovare dei valori che, poi al calcolo, non corrispondono affatto alla cifra che sarà offerta dal venditore. Per esempio: se ora la quotazione di borsa dell’oro 18 kt viene data a 30€/gr nessun compro oro potrebbe mai offrirne 35. Questo perché non ci sarebbe nessun tipo di guadagno da perte dell’attività. Inoltre non bisogna mai fare troppo affidamento su quotazioni troppo esagerate e, quando si guarda un sito che parla di questo, è opportuno leggere tutte le scritte anche quelle in piccolo, che parlano del valore di borsa dell’oro.
4) Telefonare e prendere contatti prima della vendita con il compro oro
È sempre meglio fare una telefonata al negozio prima di andarci di persona. Interagire e chiedere informazioni al negoziante è un valido metodo per avere la conferma della valutazione. In questa maniera si potrà fare ogni tipo di domanda sulla vendita e capire con chi si potrà concludere l’affare. Importante da tenere in considerazione è che tutte le quotazioni dell’oro non sono un segreto. Se il commerciante del compro oro contattato non vuole comunicarle al telefono, solitamente è perché paga l’oro a cifre inferiori rispetto ad altri esercizi.
5) Fare una stima del peso delle pietre semi-preziose
Spesso i vecchi gioielli hanno zirconi e pietre colorate che non hanno alcun valore per i compro oro. Fare la stima di un gioiello in oro con queste caratteristiche a volte può essere complicato e difficile. Bisogna quindi fare una quotazione del peso dell’oro escludendo tutte le pietre. Il margine di errore da prendere in considerazione deve essere più o meno alto, a seconda della quantità di pietre presenti. A questo punto si può procedere con la rimozione delle pietre, che solitamente vengono ridate al venditore, per avere solo il metallo giallo da valutare.
Se si seguiranno questi semplici consigli si riuscirà a portare a termine una vendita soddisfacente per trasformare il proprio oro usato in denaro contante ed immediato.
Le leghe dei metalli preziosi
I metalli preziosi utilizzati in gioielleria sono: oro, argento, platino, rodio, palladio. Sono rari e di conseguenza possiedono un alto valore economico. Per molto tempo il rodio è stato considerato il più raro ed il suo costo era esorbitante, alcuni anni fa arrivò a 350 dollari al grammo, poi il valore è diminuito ed attualmente è circa uguale a quello dell’oro e del platino.
Metalli preziosi che non possono essere usati puri a causa della loro duttilità, ossia la capacità di deformarsi. Dato che in nessun tempo è mai stato piacevole trovare magari schiacciato, un anello prezioso che può valere una fortuna, per sopperire all’inconveniente oro, argento e platino sono sempre stati lavorati in lega con altri metalli.
Con il platino è facile trovare un 10% di iridio, oppure un 5% di rutenio o ancora un 10% di rame, comunque la percentuale principale rimane alta e quindi i gioielli lavorati con queste leghe mantengono un valore commerciale elevato. È bene ricordare che il platino è un metallo anallergico, inossidabile ed è eterno, quindi offre una garanzia in più quando si tratta di incastonare pietre preziose. Un esempio fra tutti è il famoso diamante Koh-i-Noor appartenente alla famiglia regnante britannica.
L’oro è sicuramente il metallo prezioso più conosciuto ed usato per la produzione di gioielli. Valutato in carati, la massima purezza corrisponde a 24 Kt. Lo standard internazionale usa oro a 18 Kt, che corrisponde a 18 parti di oro oltre a 6 di altri metalli. In base alla lega scelta si ottiene oro di diversi colori. Per mantenere il colore giallo si aggiungono 3 carati di argento e altrettanti di rame. Per ottenere l’oro bianco viene aggiunto argento o palladio, e la scelta fra i due metalli influirà anche sul prezzo finale. L’oro rosa, così di moda ultimamente, ha un valore lievemente inferiore ai precedenti a causa della maggiore quantità di rame presente nella lega rispetto all’argento. Ma si può ottenere anche oro rosso eliminando completamente l’argento dalla miscela, o addirittura blu aggiungendo cobalto.
Una lega di solo rame e argento viene chiamata sterling silver ed utilizzata in gioielleria per servizi da tavola o monili. La percentuale di argento presente non deve essere inferiore al 91,5%.
Prima di creare una delle tante leghe occorre fondere l’oro.
il prezioso metallo fonde a 1064 gradi centigradi. In un forno viene inserito il classico crogiolo unto con olio di lino, per aiutare il distacco, e riempito con l’oro. Non appena completata l’operazione occorre estrarre velocemente l’oro fuso, che tende a solidificare in tempi brevi, e legarlo con gli altri metalli, anch’essi fusi, prima di colarlo negli stampi preparati in precedenza sia per la produzione di gioielli che di lingotti. Quest’ultimi di solito hanno una percentuale di oro altissima.
L’argento ha un punto di fusione relativamente più basso rispetto a quello dell’oro, dato che si liquefa già a 961,8 gradi centigradi. La fusione dei metalli preziosi deve rispettare alti livelli di sicurezza e seguire un iter ben preciso, che può diversificarsi in base al tipo di lavorazione scelta e del forno a disposizione.
È molto interessante conoscere la storia dei metalli preziosi, le loro caratteristiche e i diversi modi di creare gioielli, ma è bene rivolgersi agli operatori del settore per qualsiasi necessità.
Alcuni temerari, pensando di realizzare guadagni maggiori, si cimentano in fusioni casalinghe per il recupero dell’oro usato, utilizzando attrezzi non idonei o kit fai da te, altamente sconsigliate a chi non è esperto.
Valutazione oro professionale
Farsi oggi un’idea del valore dell’oro di cui si è in possesso, e che si è deciso di vendere, è assolutamente necessario in quanto un’eventuale differenza troppo marcata fra la propria stima e quella del negozio compro oro è un campanello d’allarme di cui bisogna tener conto.
Tuttavia prima di vendere il proprio oro usato è necessario risolvere, in via preliminare, un altro problema, che è quello di stabilirne l’autenticità.
Molto utile può risultare, anche in questo caso, un confronto fra uno o più test fatti in casa in maniera autonoma e quello eseguito da un negozio compro oro di fiducia, che può essere considerato tranquillamente come il test definitivo.
Controllare la punzonatura, si tratta di un rombo, impresso nel gioiello, che riporta al suo interno dei numeri indicanti, in millesimi, il cosiddetto “titolo”, indice della purezza dell’oggetto in oro.
Per fare un esempio, se il numero all’interno del rombo è 750, esso sta a significare che ogni grammo del gioiello contiene 750 millesimi di grammi d’oro ed altri 250 di altro metallo.
Un altro modo per esprimere la purezza è l’indicazione in carati. Ogni carato corrisponde a 41,67 millesimi di grammo per cui, il gioiello “titolo 750” dell’esempio precedente, corrisponde ad un oggetto prezioso “18 carati”.
Il timbro, o punzonatura che dir si voglia, è visibile sulla superficie del gioiello: tuttavia, trovandosi spesso in una posizione nascosta, potrebbe essere necessario l’uso di una lente d’ingrandimento per agevolarne la lettura.
Vi sono però casi in cui il timbro può risultare poco, o per nulla, leggibile a causa dell’usura del gioiello, oppure addirittura contraffatto.
Il test con la calamita è invece un metodo molto semplice per stabilire se l’oro contenuto negli oggetti preziosi è vero oppure è falso. L’oro (come d’altronde anche l’argento ed il platino) non reagisce ai campi magnetici: ragion per cui se esso viene attirato da una qualsiasi calamita è falso.
Tuttavia anche questo metodo non è immune alla contraffazione, in quanto caso c’è chi riesce ad aggirare il problema inserendo nell’oggetto piccole quantità di materiali che reagiscono al magnete.
ll test che offre una risposta praticamente sicura al dilemma riguardante l’autenticità dell’oggetto in oro è quello dell’acido nitrico: effettuare questo test in casa è possibile (addirittura i kit per eseguirlo sono facilmente reperibili online) ma non consigliabile, trattandosi di acidi è necessaria molta cautela.
Un oggetto composto da vero oro non reagisce all’acido nitrico. Diversamente, cioè quando la parte trattata con l’acido diventa di un colore verdastro, l’indicazione è chiara: non si tratta di oro puro, tra l’altro ricordiamo che i gioielli non sono fatti interamente d’oro, per cui il test domestico potrebbe confondere. Oltre a questi test principali ne esistono altri, decisamente più approssimativi, come la prova del morso, dello sfregamento (in particolari su oggetti di ceramica), e così via.
Stabilita l’autenticità dell’oro, è possibile farsi un’idea anche di quanto verrà realizzato, in contanti, dalla sua vendita.
Per fare ciò bisogna conoscere la valutazione sul mercato dell’oro usato e la quantità d’oro a disposizione per la vendita e, cioè, in definitiva il suo peso in grammi.
Conoscere la quotazione dell’oro in sé non rappresenta un problema, in quanto questo tipo di informazione è facilmente reperibile online. Bisogna tuttavia evitare di confondere la massima valutazione dell’oro, riferita all’oro puro 24 carati, con quella dell’oro che si vuole vendere, in quanto quest’ultimo è più facile si riferisca all’oro 18 carati.
La quotazione oro in tempo reale, che viene riportata da tutti i siti di settore e che muta quotidianamente in base al mercato, è diversa a seconda della caratura. Tuttavia i siti stessi indicano i diversi prezzi dell’oro divisi appunto per caratura ed offrono la possibilità, grazie all’ausilio di semplicissimi calcolatori, di stabilire quanto vale, in contanti, l’oro usato che si ha a disposizione.
Ciò che rimane a questo punto da stabilire è proprio la quantità d’oro a disposizione e, cioè, il suo peso. Va da sé che pesare l’oro in casa con una semplice bilancia domestica non può che portare ad un risultato approssimativo.
Ma la differenza di pesata fai da te e quella eseguita in negozio con bilance professionali, che tuttavia non terrà conto delle pietre preziose presenti nel gioiello e che va eseguita sotto gli occhi del venditore, non dovrebbe essere significativa.
Di conseguenza, anche la valutazione in contanti fatta in maniera autonoma (basterà moltiplicare il prezzo dell’oro reperito online con il suo peso in grammi) non dovrebbe discostarsi di molto da quella proposta dal compro oro, ovviamente se tutto è stato eseguito con sufficiente perizia.