Tutti i servizi dei compro oro, vendi al meglio i tuoi preziosi rotti

anello oroIl mercato dei preziosi usati,ha occupato spesso le cronache degli ultimi anni: il boom dei compro oro e ha lasciato tutti sgomenti ed ha aperto la strada ad un filone di affari in passato poco conosciuto o comunque riservato a particolari categorie di persone.
Oggi tutti possono approfittare dell’andamento dei mercati, in cui l’oro registra un andamento pressoché costante, in continuo rialzo, nonostante le crisi politiche ed economiche mondiali e le reazioni, a volte convulse, delle “borse ufficiali”.

Anche chi non ha intenzione di acquistare lingotti o monete da investimento ed è in possesso di gioielli o oggetti preziosi, può oggi approfittare di questo trend positivo e rivolgersi ai compro oro per vendere oro e guadagnare in modo veloce e assolutamente legale, denaro contante, immediatamente disponibile ed utilizzabile.
Farlo è semplicissimo: il numero di esercenti del settore è in costante aumento e le offerte piovono ovunque, tanto da esserne quasi spaventati e chiedersi se dietro le stesse non si nasconda qualche raggiro.
Così non è, almeno nella maggior parte dei casi.
Negli ultimi anni, il mercato dell’usato ha visto l’ingresso di nuovi soggetti nazionali o internazionali, aventi una struttura ben articolata che, oltre ad aver innovato le modalità di compravendita dell’oro usato, hanno l’effettiva possibilità di offrire ai propri clienti la massima valutazione e una serie di servizi accessori degni di nota.
Tra questi ultimi vale la pena di ricordare, ad esempio, le valutazioni online, che permettono di conoscere il valore del gioiello in base al prezzo corrente dell’oro sui mercati e il blocco del prezzo online, che con un semplice clic, riserva a vantaggio dell’utente la quotazione visualizzata, ponendola al riparo da eventuali variazioni negative del mercato per 24 o 48 ore.

In linea di massima quindi, è sempre meglio rivolgersi ai brand più noti: grazie al volume di affari e alle diverse attività svolte nel settore, possono effettivamente offrire valutazioni attraenti e reali e offrire tutti i servizi necessari.
Non tutti sanno, ad esempio, che non ogni esercente può acquistare i cosiddetti “rottami d’oro”, ovvero quegli oggetti rotti o deteriorati, non più destinabili all’uso finale che gli era proprio e da inviare a fusione.
Questi materiali, paragonati dalla legislazione all’oro da investimento, possono essere trattati solamente da coloro in possesso della qualifica di “Operatore Professionali in Oro”, ed inseriti in un apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia.
Considerato che tale qualifica è attribuita in considerazione di requisiti anche dimensionali del patrimonio societario, è chiaro che solo i grandi nomi possono dare all’utente la necessaria tranquillità sul punto.

Inoltre, grazie allo strumento del franchising, essi sono ben ramificati sul territorio e non sarà difficile rintracciare un negozio affiliato facilmente raggiungibile dove effettuare la transazione.
Secondo le leggi vigenti, la vendita dell’oro usato non può essere infatti effettuata per via telematica.
Certo, grazie ad internet e ai siti specializzati è possibile effettuare un gran numero di operazioni preliminari, ma la conclusione della transazione deve essere effettuata di persona, a tutela sia dell’esercente, che deve verificare l’identità del venditore, sia del cliente stesso, che ha così modo di verificare il corretto andamento della transazione.

Nella scelta del Compro Oro cui rivolgersi, è infatti importante poter avere la massima fiducia. A tale proposito è bene sempre preferire coloro che eseguono tutte le operazioni necessarie alla luce del sole, di fronte al cliente, con bilance e strumenti di misurazione con display a vista, senza costi nascosti e soprattutto senza manipolazioni sospette del bene.
Nel punto vendita, il negoziante provvede ad una verifica dell’oggetto, mediante analisi qualitative e quantitative per determinare la qualità dell’oro e, in relazione ad essa, il prezzo ed effettua la relativa proposta di acquisto, assolutamente non vincolante.
Se il cliente la gradisce e accetta, si procede all’inventario dei beni e all’identificazione del venditore.
Il pagamento dell’oro è immediato, effettuato a norma di legge in contanti se per somme inferiori ai 1000 Euro o con metodi di pagamento tracciabili negli altri casi.
Anche in caso di bonifico, viene comunque rilasciata una ricevuta comprovante l’effettivo accredito della somma.

Oro usato e oro puro, come viene deciso il prezzo?

Lingotti d'oroMolte persone che intendono disfarsi del proprio oro, seguono l’andamento del metallo giallo pensando che sia corretto applicare il fixing giornaliero, al peso dei propri monili.
Si tratta, in realtà, di un grossolano errore perché una cosa, è la quotazione riferita all’oro puro a 24 carati, e ben altra, l’indice di riferimento che riguarda gli oggetti preziosi, a 18 carati.
Se, inconsapevolmente, il venditore esegue il calcolo tenendo conto del prezzo più alto nella scala dei valori, ne verrà fuori un importo sovrastimato del 25% che non corrisponde alla realtà.

Purtroppo questo equivoco si verifica molto spesso, perché non tutti distinguono “l’oro puro dall’oro usato”, generalmente impiegato per realizzare collane, bracciali, orecchini, spille e così via.
Molti consumatori ignorano che l’oro, per la sua estrema duttilità, non può essere lavorato allo stato nativo e, a seconda dei metalli con cui viene legato, cambia il suo valore e anche il suo aspetto.
Ad esempio, si parla di oro rosa quando un gioiello è costituito dal 75% di oro e dal rimanente 25% da una lega binaria, di argento e rame.
Più prezioso, invece, è l’oro giallo, nel quale la percentuale di argento è più alta ma che, a sua volta, ha un valore inferiore rispetto all’oro bianco: una lega ternaria formata da oro, nichel e argento oppure da oro, nichel e palladio, il “mix più prezioso in assoluto”.

Per stabilire il giusto valore di un oggetto prezioso, si consiglia prima di verificare il peso e la caratura, e poi di moltiplicare il prezzo al grammo, secondo il titolo corrispondente.
Nel dubbio, è possibile consultare uno dei tanti siti web specializzati, oppure chiedere una “stima gratuita” presso un Compro oro di fiducia.
Stabilito che il prezzo dell’oro viene diramato ogni giorno dalla LBMA, London Buillon Market Association, molti utenti si chiedono quali sono i fattori che ne determinano le continue oscillazioni, sopratutto se devono effettuare operazioni di compravendita di oro usato o da investimento.
Dipendente direttamente dalla Borsa di Londra, il prezzo dei metalli preziosi (non solo quello dell’oro), può essere condizionato da avvenimenti sociali, economici e politici, di portata mondiale.
Primo fra tutti, il rapporto tra domanda ed offerta che da sempre risulta essere determinante, non solo per capire il trend del momento, ma anche in prospettiva per il futuro.
Stando all’ultimo rapporto del Wgc, World Gold Council, negli ultimi 10 anni le performance dell’oro sono aumentate di oltre il 300%, passando dai circa 340 dollari all’oncia del 2003, agli attuali 1.280 dollari.
E’ sufficiente questo dato a spiegare perché, negli ultimi anni, un numero crescente di investitori hanno acquistato lingotti e monete e hanno ripreso a “scommettere” su EFT, Gold Warrants, Gold Swaps e Futures, facendo, così, lievitare il prezzo dell’oro.
Molto interessante anche la distribuzione della richiesta del metallo nobile che, per il 35% viene assorbito dal comparto orafo, un altro 35% dai mercati finanziari (sotto forma di investimenti), e il rimanente 30% equamente distribuito tra Banche centrali e industria, con il settore “information technology” a farla da padrone.
Per quanto riguarda la disponibilità di oro, superata la bolla dell’ hedging che le società minerarie avevano strategicamente concordato per far lievitare il prezzo a proprio vantaggio, oggi l’offerta resta stabile, anche se i costi di estrazione sono sempre più alti.
Un altro fenomeno che può incidere fortemente, sono i quantitativi di gold che le Banche centrali cercano di accaparrarsi, talvolta anche in maniera smodata.
Sopratutto in un periodo di crisi, infatti, accade spesso che alcuni Istituti molto potenti, cercano di aumentare, a dismisura, le riserve di oro della propria nazione.
Tutto questo si verifica perché le banche temono il deprezzamento della valuta in circolazione e cercano, così, di mettersi al riparo da eventuali problemi di liquidità, oppure – come ci insegna la storia recente – questa frenetica corsa, subisce la spinta dei Paesi emergenti (India e Cina) che desiderano fortemente portarsi allo stesso livello degli Stati più sviluppati.
In entrambi i casi, la conseguenza è la stessa: si produce “un effetto leva” e il valore dell’oro aumenta in maniera esponenziale.
Una variante molto frequente in questi ultimi anni, è il calo del dollaro americano dovuto alla congiuntura economica sfavorevole che ha coinvolto anche le industrie d’Oltreoceano.
Intanto, le recenti previsioni di crescita della Merrill Lynch, unite all’annunciato aumento dei tassi d’interesse della Federal Reserve, potrebbero essere la causa di un momentaneo “rimbalzo” del prezzo dell’oro.
In contrapposizione a queste dichiarazioni, si assiste ad un progressivo aumento del greggio, che, al New York Mercantile Exchange, oggi viene pagato circa 120 dollari al barile.
Sebbene in maniera indiretta, anche l’aumento delle materie prime condizionano l’andamento dell’oro, infatti, quando il prezzo del petrolio tende a salire, l’euro si rafforza sul dollaro e, conseguentemente, il metallo giallo rincara.
Un ultimo fattore da considerare è l’instabilità geo-politica di alcuni paesi, che trascina con sè nervosismo e preoccupazione sui principali mercati internazionali.
Basti pensare alle recenti tensioni in Medio Oriente (Siria, Egitto e Bahrein) oppure ai sanguinosi scontri avvenuti in Crimea che si sono ripercossi negativamente sulle Borse di tutto il mondo.
Come sottolineato da Adrian E.Ash, autorevole analista e Capo-ricerca della Buillon Vault, questi fattori non sono mai eccessivamente affidabili se considerati uno ad uno; è invece, “l’interconnessione che essi sono capaci di generare”, a rendere così fluttuante il gold fixing.
In queste poche e semplici parole, forse è racchiuso tutto il segreto per capire al meglio cosa condiziona veramente il prezzo di questo metallo, così amato e così prezioso.

Quotazione argento,come guadagnare di più

argentoL’argento è uno dei metalli nobili più conosciuti e più utilizzati, grazie alla sua caratteristica di malleabilità che lo rende molto adatto alle lavorazioni più diverse fin dall’antichità.
L’argento si caratterizza a prima vista per la sua tipica colorazione e la particolare lucentezza. Quest’ultimo particolare, però, è anche quello che più richiede attenzione nella manutenzione quotidiana, visto che il contatto con l’aria, con il tempo, tende a far ossidare il metallo e a conferirgli una colorazione scura. Oggi, con i tanti prodotti appositi che esistono, il problema è facilmente superabile e l’argenteria di casa può rimanere sempre splendente. Per strofinare gli oggetti in argento, è sempre meglio usare un panno in microfibra. Per chi ama i rimedi casalinghi, invece che i prodotti appositi è curioso sapere che si può utilizzare per la lucidatura un composto di dentifricio e succo di limone.

Tra gli accorgimenti che si possono usare per rallentare il fenomeno dell’ossidazione, ci sono quelli di non mettere l’argento accanto a oggetti in legno e non esporlo direttamente a fonti di luce.
A livello di produzione, l’argento, oggi, proviene, per la sua maggiore percentuale dai paesi del centro America, Perù e Messico in particolare. Altro produttore particolarmente forte è anche la Cina. Più della metà della produzione mondiale di argento, però, non deriva da estrazioni dirette metallo, ma da quelle di altri come zinco rame e piombo. Le miniere pure di argento, infatti, sebbene esistano e siano all’origine della fortuna di questo metallo, oggi hanno una portata produttiva decisamente inferiore a quella che ricava l’argento come prodotto secondario dall’estrazione di altri metalli. Senza contare il fatto che, in una miniera, per esempio, di rame, chi estrae può ricavare sia il metallo principale (il rame, appunto), sia il prodotto secondario (l’argento) ottimizzando costi e risorse rispetto a miniere di solo argento.

La richiesta del mercato è sempre molto alta, anche perché sono davvero molti i settori in cui l’argento è utilizzato. Il principale è quello che lo vede protagonista del cosiddetto “argento sterling“, ovvero la più conosciuta lega d’argento in cui questo metallo è unito a una percentuale di rame del 7,5%. Il fatto di legarsi a un altro metallo è una caratteristica necessaria per la lavorazione dell’argento, in quanto la sua lavorazione in purezza è resa praticamente impossibile dalla naturale duttilità che lo rende instabile se non unito ad altri elementi. Le lega con il 7,5% di rame è chiamato argento 925. Questo valore è quello che viene riportato nella timbratura, che tutti gli oggetti in argento devono obbligatoriamente riportare. Il titolo 925 è il più diffuso, insieme a quello “800”, che corrisponde a una lega in cui la percentuale di argento è presente all’80%.

L’argento è molto utilizzato anche nel settore delle lavorazioni elettroniche: la sua proprietà di ottimo conduttore, infatti, lo rende utile alla fabbricazione di componenti per computer e cellulari.
Particolarmente ricco è anche lo sfruttamento dell’argento nel settore dell’odontoiatria o come agente battericida nei depuratori di acqua.
Monete e medaglie, invece, al giorno d’oggi valgono all’incirca il 20% del mercato internazionale di questo metallo.
Già, il mercato. Sicuramente l’argento è associato, nell’immaginario collettivo, alla ricchezza. Seppure non sia ai livelli dell’oro, infatti, la sua natura è pur sempre quella di un metallo prezioso e la sua storia è segnata da un utilizzo legato al settore della nobiltà e del lusso. Ecco perché, oggi, chi ha in casa degli oggetti d’argento, magari particolarmente antichi, spesso è curioso di sapere quanto possano valere e quanto si possa ricavare da una loro eventuale vendita.

Uno dei sistemi più pratici per rispondere alla domanda è lo stesso che vale per l’oro, ovvero rivolgersi a un negozio di compro oro e, soprattutto, a un sito internet che offra il sistema di blocco del prezzo on-line. Grazie a questo sistema, infatti, inserendo il titolo del proprio oggetto in argento e il suo peso, si può avere una stima immediata della quotazione argento in tempo reale.
Va detto, però, che per questo metallo il valore in sé dell’argento non è l’unico parametro. Tanto, infatti, conta anche la lavorazione, lo stato di conservazione, il periodo a cui si può far risalire, ecc. In linea generale, per esempio, l’argento antico vale più di quello di oggi, anche se, poi, bisogna comunque valutare con precisione il periodo storico e il Paese di provenienza, risalendo alla sua storia attraverso ile timbrature che dovrebbero sempre essere riportate.
Paradossalmente, per via di tutte queste variabili, non cambia eccessivamente le cose il titolo dell’argento: che sia 925, 800 o nelle più rare leghe da 916 millesimi o 950 millesimi.

Quotazione Argento In Tempo Reale

posate argentoQuando si parla di metalli preziosi, la mente corre inevitabilmente all’oro e all’argento perché fin da piccoli ci siamo abituati a conoscerli e a considerarli come materiali preziosi e capaci di dar vita a splendidi oggetti se lavorati da abili artigiani orafi.
Se superiamo tuttavia l’apparenza, quello che è parte del patrimonio di conoscenze comuni, assimilate ormai dalla nostra tradizione, possiamo renderci conto facilmente di quanto poco conosciamo in effetti uno dei due, l’argento.
E’ davvero soltanto il fratello minore del più rinomato oro?
No e un salto nella storia può aiutarci a capire perché.

L’argento fa parte della vita dell’uomo da millenni e le date precise relativi alla sua scoperta sono ovviamente andate perdute nell’oblio dei secoli passati.
Di certo venne scoperto e utilizzato per la prima volta dai Sumeri che, non solo lo utilizzarono quale materiale da lavorazione, ma gli riconobbero, un po’ come avviene ancora oggi, una valenza sociale.
L’incontro con questo metallo è stato sicuramente casuale e l’aver riconosciuto in quella scura massa informe che si trovarono di fronte, un così nobile elemento, è di sicuro un merito di questa antica popolazione.
L’argento infatti, a differenza dell’oro, si estrae da composti con altri metalli, con cui si lega grazie all’azione comune esercitata dallo zolfo. 
Fu probabilmente durante il processo di fusione del piombo che l’argento venne per la prima volta alla luce, dando il via ad una storia affascinante e millenaria.

Nel corso dei secoli, l’argento è stato adibito ai più diversi usi: come materiale da lavorazione, per il conio di monete, per la forgiatura di suppellettili eleganti e raffinate, di gioielli splendenti e per l’arredo delle camere funerarie, grazie alle qualità che da sempre gli sono riconosciute.
Dal punto di vista chimico, l’argento è un elemento duttile e, come tutti i metalli nobili, è in grado di legarsi ad altri elementi, principalmente altri metalli.
La sua naturale morbidezza lo rende materiale perfetto per infinite lavorazioni e ne ha fatto elemento pregiato scelto molto spesso dagli artigiani orafi per le loro creazioni.
A differenza dell’oro, la cui eccessiva morbidezza lo rende inutilizzabile tal quale per la creazione di gioielli e simili, l’argento può ben essere lavorato nella sua forma più pura (con titolatura pari a 999 millesimi), anche se si ricorre frequentemente a titolature inferiori. Sul mercato italiano, ad esempio, sono frequenti i monili in argento 880 o 800 millesimi.

Sebbene ancora oggi siano molto apprezzati i gioielli, i manufatti e gli oggetti d’arredamento il argento, quello orafo non è l’unico impiego di questo strabiliante metallo, dato che anche l’industria ne apprezza particolarmente le proprietà e la grande capacità di condurre corrente.
Proprio questa sua duplice utilità, è alla base della continua crescita di valore che l’argento registra sui mercati,indifferentemente dal periodo economico di riferimento: anche di fronte ad una fase di destabilizzazione come quella attuale e pur non essendo considerato al pari dell’oro come bene rifugio, la domanda non accenna mai a calare, trainata in fasi alterne dalla richiesta industriale e dal manifatturiero.

Oggi come ieri quindi, essere proprietari di oggetti in argento significa non solo possedere splendidi manufatti, ma anche essere titolari di una ricchezza salda e di facile smobilizzo.
Il mercato dei metalli usati, o meglio lavorati, infatti comprende tutti i metalli preziosi, compreso l’argento, che può essere facilmente venduto ai professionisti del settore, con un conseguente guadagno davvero degno di nota.
Per verificarlo è sufficiente dare uno sguardo ai siti di settore, in particolar modo a quelli allestiti da noti brand di Compro Oro e Banco Metalli.
Già dalla home page dei più rinomati, è possibile valutare il proprio oggetto in argento in base alla quotazione aggiornata registrata sui mercati, semplicemente selezionandone peso e titolatura.
Se il valore mostrato è interessante, è oggi possibile bloccarlo, ovvero fotografarlo all’istante della valutazione per non subire le conseguenze di un eventuale calo dei mercati.
Questa pratica funzione, chiamata “blocco del prezzo online“, tiene fermo il prezzo per 24 ore, entro le quali sarà possibile ricevere quanto indicato, semplicemente recandosi in un punto vendita fisico associato al marchio, portando con sé, oltre ai documenti di identità, il certificato di prenotazione stampato.